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’trittico d’autunno’

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'trittico d'autunno'
..che lieve viene nel tempo del distacco


‘autunno’

..colori giallo intenso e bruno
di rosso sangue che la terra a sé richiama
di volontà affermate
sulla brace accesa di soliloqui stanchi

crepitio di rami prigionieri
sonorità di spazi interstiziali
epitaffi di un’attesa che si consuma
in giorni d’ozio e di fuoco

tra ciottoli arsi e pietre come di pianto
di foglie cadenti ancor vive
come epitaffi di un’attesa che scorre
lenta come di lagrime sparse

in giorni d’ozio d’infiniti ritorni
sopra i misteri di un canto accorato
che ritorna
l’ultima come la primeva nota

dell'universo avito



‘arpeggio d’autunno’

..d'una melodia risuona il sussulto
pacato dell’anima
d'orchestrazione d’archi e di fiati
il timpano irrompe nell’adagio con moto

a ondosità di ricordi
violini di vento tornano alla mente
nell’allegro giocare con brio
un fluttuare di possibili solitudini

della stagione il motivo ripete
l’accordo arcano di soliloqui vaghi
di un amore dimenticato
come di musica iniziale recuperata al tempo

rubata al silenzio



‘canzone d’autunno’

..e già il vento reca il sapore dell’uve dorate
le danze della vendemmia
il profumo dei mosti allietanti
l’allegria saporosa racchiusa nei tini

come il sapore dei baci che irrorano
le labbra tue vermiglie
e il profumo delle mele raccolte
nei giorni di tiepido sole

di quest’autunno che lieve viene
nel tempo del distacco



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